Il Bengala

La Storia

Nel 1889 Harrison Weir, un giornalista Inglese con la passione per i gatti, nel suo libro “Our cats and all abaut them” mensionò per la prima volta di un’incrocio tra il gatto leopardo Asiatico e un gatto domestico. In seguito nel 1924 in un giornale scientifico Belga, si ha una seconda notizia di quest’incrocio, e nel 1941 un editore Giapponese stampò un articolo su uno di questi incroci, tenuto come animale domestico. Ma fino a quel momento tutti i tentativi di allenamento si fermano fra la prima e la seconda generazione.

La prima allevatrice a portare avanti la razza fu Jean Mill, era laureata in psicologia e aveva vari master in genetica all’università della California, che lavorava in un programma di conservazione del gatto leopardo. Lei per prima incrociò consapevolmente un gatto leopardo Asiatico con un gatto domestico nero, ma la razza fino al 1970 non ha mai preso il via. Nel 1975 donò un gruppo dei suoi gatti al Loma Linda University, per uno studio genetico del dottor Williard Centerwall. Egli volle provare a rendere i gatti domestici immuni dalla leucemia felina, incrociandoli con un esemplare di gatto leopardo. Purtroppo non riuscì nello scopo, ma diede vita ad una nuova razza, il Bengal. Gli incroci sono stati effettuati con esemplari di Mau Egiziano, Abissino, Burmese e Ocicat, per renderlo più docile verso l’uomo, difatti i primi esemplari ottenuti erano caratterialmente selvatici e nervosi. 

La razza nel 1986 fu riconosciuta dalla TICA. In seguito fu riconosciuta anche dall’ACF nel 1999. Una fra le ultime associazioni a riconoscerla fu la CFA il 7 febbraio del 2016. Questa accetta un Bengala solo se di categoria F6 o successiva, pertanto solo dopo almeno sei generazioni dall’incrocio con il gatto leopardo Asiatico. 

CARATTERISTICHE 

Il gatto Bengala conserva molte caratteristiche del gatto leopardo Asiatico, pertanto sono molto vivaci, ma non disdegnano affatto la compagnia umana. Ha un manto maculato dai colori caldi, della varietà del cioccolato e dell’oro, con occhi grandi e vispi, di colore nocciola, ambra e verde. È un gatto giocoso ed affettuoso, per tale motivo un ottimo amico. 

Ama arrampicarsi e affilare bene le sue unghie, pertanto ha bisogno di spazi delicati a lui (tiragraffi e, o percorsi), inoltre ama i giochini e spesso il gioco del riporto. È particolarmente affettuoso e affidabile, adatto anche a famiglie con bambini. 

 

PECULIARITÀ 

Secondo gli standard della razza questi felini sono attenti, curiosi e socievoli. Sono anche molto intelligenti ed apprendono facilmente, spesso amano il gioco del riporto.  Inoltre amano l’acqua, e possono essere portati in giro con la pettorina e il guinzaglio. 

CURA 

Il gatto Bengala ha bisogno dei suoi spazi, tiragraffi e, o percorsi, dato che ama l’arrampicata, i nascondigli, giochi d’intelligenza e destrezza. È impossibile annoiarsi con un Bengala!

ALIMENTAZIONE 

Il Bengala conserva il 16% di DNA del gatto leopardo, e per questo motivo sono carnivori. Una dieta adeguata deve essere a base di carne e grassi, ricca di proteine animali, che forniscono una fonte d’energia concentrata, e gli acidi grassi essenziali. 

Comunque a basso contenuto di calcio, fosforo, grano e cereali. 

Come cibo secco, scegliere sempre crocchette “grain free”, e magari una porzione di carne al giorno.

 

Tutti i testi sono a cura di V. S. Titolare ROYALBEN.IT